Monica Ferrarini

Monica Ferrarini, critico d'arte

Monica Ferrarini, critico d’arte

È una pittura di matrice romantica quella di Privitera, una pittura che si snoda attraverso una cifra stilistica personale e un uso sapiente della tecnica in grado di modulare monocromi e combinazioni di colori in un impasto armonico di sfumature che ci rimandano a una dimensione prettamente contemplativa.

La luce diventa la protagonista di tele intrise di un senso di quiete: sono istanti sospesi di un tempo infinito, variazioni di spazi intimi e spirituali. L’artista ama perdersi in immense vedute e lo spettacolo sublime della grandiosità del Creato diventa stimolo di riflessione e input per una pittura che si carica di intensa espressività.

La Natura è la chiave di lettura per sondare aspetti introspettivi dell’animo di chi la osserva e il quadro si fa portavoce di un pensiero, di un’idea prodotta dai sensi.

Lo sguardo dell’osservatore si perde nelle suggestive distese cromatiche, in immagini che comunicano una bellezza eterea e senza tempo, in visioni che hanno il sapore di infinito e che sussurrano quel romantico senso di smarrimento di fronte alla grandiosità di una Natura che non finisce mai di incantare.

Salvo Privitera ama cimentarsi in una ricerca dalla forte potenzialità espressiva dove i richiami al romanticismo si mescolano alle idee sul colore tipiche dell’espressionismo astratto.

Le sue vaste campiture cromatiche sfumano infatti i contorni e sottendono la volontà di ridurre quasi a nulla l’elemento figurato. C’è la volontà di andare oltre la materialità della forma per coglierne invece il senso più profondo, più veritiero, più intimo, per captare l’energia dirompente dell’Universo attraverso l’uso assoluto del colore che diventa espressione di visibile e invisibile, di idea e materia.

È un percorso pittorico che evoca una dimensione spirituale in grado di oltrepassare i limiti dell’immanente e del materiale, e che comunica un’energia vitale frutto dell’unione di sentimento,
di pensiero e di azione. L’elemento tangibile viene reinterpretato in termini nuovi, personali, attraverso una semplificazione estetica dove il particolare è ridotto al minimo e/o quasi azzerato per lasciar spazio ad una dimensione meditativa.

In un’epoca dominata principalmente dalle esigenze del mercato l’arte di Salvo Privitera si ripropone di offrire un’arte carica di contenuti interiori, di suggestione e di pathos.

Ogni sua opera conserva uno stato di quiete che emana l’energia intrinseca di ciò che ci circonda attraverso un uso cosciente delle tonalità cromatiche e quel gioco di luci ed ombre che dà ritmo alla sua raffinatezza espressiva.

È una produzione che ci invita a recuperare la dimensione riflessiva ed esplorativa nella sua relazione con la bellezza, che emana l’esigenza di meditazione invitandoci a ricercare l’esperienza più profonda del nostro sé al fine di percepire la materia nella sua dimensione più pura.